Chi siamo

In lingua djoulà, che si potrebbe definire l’inglese dell’Africa occidentale, Karamogo significa maestro. In Africa, colui che inizia un giovane percussionista, il primo che gli appoggia le mani sul tamburo, impostandole perché imparino a suonare, merita lo stesso rispetto e devozione di un padre. Per un musicista, infatti, suonare e camminare non hanno forse la stessa importanza?

Karamogo viene fondato nel 2001, a Milano, da Marina Candia, Nino Raddi e Lorenzo Gasperoni, che ne diventa anche il coordinatore. Situato all’interno del Circolo ARCI “Il Balzo” e patrocinato dal Comune e da ARCI Milano, nasce come corso di perfezionamento per musicisti semi professionisti. Nel tempo, il progetto si è allargato, comprendendo, dal 2013, anche Silvia D’Andrea e Francesca Spezzani come insegnanti di danza e membri del direttivo.

Nella cultura africana non esiste il concetto di competizione ne della mostra di sé. La musica è un modo per partecipare, condividere e anche solo stare insieme. In questo spirito è stato fondato Karamogo e chiunque nel suo laboratorio, è ben accetto e si sente accettato: chi studia da tempo la musica e la danza, chi è ai primi approcci… chi parte proprio da zero e inizia solo per partecipare ad un’esperienza collettiva.

Oggi Karamogo è diventato un laboratorio permanente, aperto a tutti, che prevede corsi, stage, animazioni, concerti e conferenze sulle danze e percussioni tradizionali e contemporanee dell’Africa Occidentale e delle culture africane della diaspora.
Associazione di Promozione Sociale affiliata ad ARCI, Karamogo è anche una comunità che affianca ad un’intensa attività didattica e culturale l’impegno antifascista, antirazzista e per i diritti civili attraverso gli strumenti dell’incontro e delle arti performative.
Lo spirito dell’associazione converge ogni anno, il 25 aprile, in una grande parata cittadina di musica e di danza, ideata e coordinata da Nino Raddi per la parte coreutica e da Lorenzo Gasperoni per la parte musicale e dedicata a Giorgio Marincola, italo-somalo medaglia d’oro per la Resistenza.