Silvia D’Andrea

Sente per la prima volta il richiamo dei tamburi africani da bambina, grazie a suo padre. Anni dopo incontra la danza afro per non lasciarla più.

Dal 2009 tiene regolarmente corsi di danza d’espressione africana, in collaborazione prima con l’ASD MamiWata – Tradizioni in Movimento, e poi con l’associazione Karamogo.

Ama insegnare e vedere fiorire le persone attraverso la danza. Nelle nelle sue lezioni pone un’attenzione particolare alla preparazione corporea, adeguata e non traumatica, allo sviluppo della sensibilità ritmica, al canto e alla trasmissione rispettosa degli elementi culturali, simbolici e spirituali originari e universali legati alle danze, pur nella loro rielaborazione creativa.

Nel tempo non ha mai smesso di studiare e ricercare, attraverso incontri con maestri illumina(n)ti di danza afro tradizionale e contemporanea quali Germaine Acogny, Franca Aimone, Mama Adama Camara, Assetou Coulibaly, Gerard Diby, Katina Genero, Awa Kouyate, Vincent Mantsoe, Marina Michelis, Nino Raddi, Alesandra Seutin, Manu Sissoko, Francesca Spezzani. La Formation Professionalisante di Norma Claire e i workshop Une autre idée de la danse africaine con Vincent Harisdo la portano a ricercare una maggiore coscienza corporea nella danza e nell’insegnamento. Si avvicina, così, alla danza  contemporanea, tecnica release, studiando con Rossella Savio, e successivamente alla Comunity Dance con Royston Maldoom e Tamara McLorg.

Parallelamente segue seminari di canto polifonico africano con Anita Daulne, etnomusicologa e pedagogista che si rifà ai metodi della tradizione orale. Studia canto anche con il musicista camerunese Njamy Sitson.

Nel 2014 viene selezionata per partecipare alla prima edizione di THE MARCH – The first International Dance Workshop about Technique Germaine Acogny alla prestigiosa Ecole des Sables di Toubab Dialaw (Senegal).

Nel 2018 è assistente di Tamara McLorg per il progetto di danza di comunità DanceWorks, nell’ambito del festival Bolzano Danza, che le assegna anche una borsa di studio.

Seguendo le rotte della diaspora africana si interessa anche alla cultura afro-cubana, alle danze religiose di origine Yoruba e alle loro qualità teatrali e archetipiche. Arriva così a far parte, come danzatrice, del progetto artistico Sarayeye, diretto da Francesca Spezzani, che porta in scena le danze tradizionali afro-cubane. Insieme a Sarayeye nel 2018 partecipa a Fido, il Festival International de Danse de Ouagadougou (Burkina Faso).

Organizza passeggiate danzanti in natura, sulle tracce dei saperi e dei rituali perduti legati al corpo nel suo rapporto con gli elementi naturali.